VIAGGIO DI TURISMO RESPONSABILE IN PALESTINA

Organizzato da Sodepaz con ATG

dal 30 giugno al 9 luglio 2017

Anche quest’anno Sodepaz organizza i suoi viaggi che da più di 30 anni portano in luoghi intensi, realtá differenti ma non così lontane da noi.

Quest’anno il viaggio programmato in Palestina farà conoscere anche alcuni dei luoghi e persone con cui il CRIC collabora da anni

Questo viaggio è organizzato, da più di 10 anni, in collaborazione con l’Alternative Tourism Group (ATG) e ci porta a conoscere la realtà dei Territori Palestinesi Occupati, cercando di capire sul posto e con la gente le conseguenze dell’occupazione militare ed il sistema di Apartheid e genocidio perpetrato dallo Stato di Israele ai danni di tutta la popolazione palestinese.

Dal 1995 ATG organizza viaggi e visite guidate nei territori palestinesi rispettando i valori del Turismo Responsabile e Solidario, recuperando il patrimonio storico palestinese e ricostruendo l’evoluzione sociale e politica della zona attraverso una prospettiva critica. Per questo si vuole offrire un’alternativa in contrapposizione al turismo di massa quasi totalmente monopolizzato da Israele che tende a invisibilizzare i palestinesi e l’occupazione esistente, e diffonde molte volte stereotipi razzisti.

Il programma del viaggio prevede visite ai posti turistici più rappresentativi della zona e, allo stesso tempo, incontri con ONG e associazioni sociali e politiche locali che lottano quotidianamente contro le violazioni dei Diritti Umani, compiute regolarmente, e per la liberazione della Palestina. In più si visiteranno associazioni femministe locali per approfondire il tema delle discriminazioni di genere e le loro particolari forme di resistenza.

Quest’anno come novità si incorporerà una visita al Land Research Centre (LRC), con cui il CRIC sta realizzando ad Hebron un progetto di sovranitá alimentare, e sta per iniziare il progetto SUMUD, sovranitá alimentare e rivitalizzazione di siti archeologici con approccio comunitario ed inclusivo

In questo modo speriamo animare il dialogo e il dibattito grazie alla conoscenza diretta delle esperienze di resistenza locali, una maggiore coscienza critica dei viaggiatori della situazione attuale in Palestina.