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GIO.CA.CI - Giovani in campo per le nuove cittadinanze

Azione 3: Progetti giovanili - Interventi di integrazione in ambito scolastico e di promozione del protagonismo giovanile

LUOGO DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Il progetto si realizzerà nella Regione Lombardia, le attività progettuali coinvolgono il territorio dell'Ambito Sociale di Sesto San Giovanni e Cologno Monzese

OBIETTIVI

Obiettivo generale

Mettere i giovani di origine straniera nelle condizioni adeguate per essere protagonisti della propria vita in un'ottica cooperativa

 

A - Facilitare l’accoglienza e l’integrazione dei minori stranieri neoarrivati nelle scuole secondarie.

Obiettivi specifici

Valorizzare la storia, la cultura e le competenze pregresse

Orientare la scelta nei passaggi tra gradi di scuole e in uscita

Facilitare il passaggio lingua 1/lingua 2

Sviluppare PEI per il raggiungimento di obiettivi minimi

Facilitare relazioni positive fra pari e scuola/famiglia

 

B - Promuovere il protagonismo dei giovani di origine straniera, in particolare le seconde generazioni, a scuola e nel territorio

Obiettivi specifici

Rafforzare le competenze di vita, comunicative e relazionali, tra studenti di diversa origine, nei rapporti tra pari e con gli adulti

Aumentare il livello di partecipazione attiva in ambito scolastico e territoriale, con attenzione particolare alle ragazze straniere

Valorizzare il plurilinguismo, la cultura, le identità multiple e trasversali

Attivare forme di Cittadinanza Attiva e trasmettere principi di diritto alla cittadinanza

Costituire una rete giovanile in grado di sensibilizzare il dialogo interculturale tra i diversi attori del territorio


C - Rafforzare le reti di relazioni tra gli attori che a Sesto e Cologno si occupano di integrazione dei giovani stranieri

Obiettivi specifici

Limitare la frammentazione degli interventi per l'integrazione

Costruire/riqualificare patti interculturali territoriali

DESCRIZIONE

Dal Piano di Zona 2012/14 dell’Ambito di Sesto e Cologno emergono varie criticità in relazione alla scuola: aumento del n° di minori stranieri iscritti in tutti gli ordini e gradi; elevata presenza di alunni stranieri per cui è necessario il sostegno linguistico; carenze linguistiche e di metodo di studio che ostacolano il successo formativo; inserimento di minori stranieri in classi inferiori non corrispondenti all’età;carenza di relazioni tra le famiglie e la scuola; imitato livello di co-progettazione tra scuola e agenzie esterne. Dai tavoli istituzionali dedicati, emerge la carenza di formazione linguistica in ambito extrascolastico, di iniziative di aggregazione e promozione sociale, di informazione sul diritto di cittadinanza; la fatica a coniugare le molteplici appartenenze delle seconde generazioni, scarsa attenzione alla differenza di genere.

Il progetto vuole rispondere ai bisogni indicati riconoscendo i giovani stranieri come soggetti attivi e protagonisti nel processo di integrazione e non solo come semplici beneficiari degli interventi, valorizzando le storie di vita, competenze e ricchezze. Secondo le priorità del PdZ, il progetto propone un piano integrato che mira a favorire l’integrazione sociale e scolastica dei minori e giovani stranieri, sostenendoli nella loro crescita personale. Da un lato supporta la scuola nel processo di prima accoglienza dei neo-arrivati, dall’altro promuove il protagonismo dei giovani di origine straniera, con attenzione alle seconde generazioni e alle differenze di genere, e, non ultimo, rafforza le reti di relazioni tra gli attori che, nell'Ambito, si occupano di integrazione di giovani stranieri.

Trasversali a tutto il progetto, l'ascolto e la valorizzazione delle storie personali, sia nei servizi di supporto all’accoglienza (didattica curricolare individuale, orientamento, formazione di piccoli gruppi) sia nella progettazione partecipata sul territorio e nella peer education, orientate ad un approccio comunitario.

ASPETTI METODOLOGICI

Il progetto si basa su una metodologia partecipativa “a cerchi concentrici”. Si caratterizza per la costruzione di reti tra i diversi soggetti e servizi impegnati a livello territoriale nell’educazione, la formazione e l’integrazione dei minori stranieri.

I CONCETTI CHIAVE: Decision-making reticolare/orizzontale; Processualità dell’azione; Valorizzazione dell’educazione informale e della flessibilità nell’istruzione formale; Partenariato interdipendente; Protagonismo Giovanile, che vede i giovani come individui dotati d'iniziativa propria (capacità di agire), di libertà (possibilità di scegliere) e di capacità di impegnarsi (responsabilità); Attenzione all’approccio di genere.

METODOLOGIE IMPIEGATE: Ascolto ed accoglienza empatica con il coinvolgimento di peer educator; Bilancio delle competenze e narrazione autobiografica come attenzione al singolo, per la valorizzazione delle storie personali; Cooperative Learning e mediazione linguistico-culturale per il rafforzamento linguistico con sostegno continuativo, anche in situazioni informali; Sviluppo delle lifeskills, peer education e progettazione partecipata per la promozione del protagonismo dei giovani stranieri, riflesso anche nell’utilizzo di strumenti web 2.0; Learning by Doing per lo sviluppo di competenze comunicative nel campo dell’intercultura; Confronto, concertazione e condivisione di buone pratiche per la costruzione/rafforzamento della rete territoriale; Co-progettazione degli interventi con i docenti

DESTINATARI/E

Il progetto si rivolge a un totale di 2700 destinatari. Il genere dei destinatari sarà bilanciato tra maschile (M)e femminile (F) nel complesso del progetto, con quote differenti a seconda degli ambiti di attività.

Le nazionalità più significative nei due Comuni sono: Egitto, Perù, Cina, Ecuador, Marocco, Filippine, Albania e Ucraina. La maggior parte (70%) dei destinatari diretti sono studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado dei Comuni interessati, dei quali il 30% stranieri, in particolare neoarrivati e giovani di seconda generazione.

Saranno tra i destinatari anche le famiglie straniere, i giovani del territorio, referenti di istituzioni e associazioni impegnati nell’integrazione dei giovani stranieri.

PARTNERS

Capofila: Comune di Cologno Monzese

Partners:

Cooperativa Lotta Contro L'Emarginazione

Comune di Sesto San Giovanni

Acra Cooperazione Rurale in Africa e America latina

Associazione Contrasti Onlus

CRIC - Centro Regionale di Intervento per la Cooperazione - ONLUS

Icaro 2000 Cooperativa sociale Onlus

Società Cooperativa Sociale A.ME.LIN.C. ONLUS

 

DATA INIZIO

Ottobre 2013

DURATA

Dodici mesi

STATO DEL PROGETTO

Avviato

COSTI

225,337 Euro

FINANZIAMENTI E CONTRIBUTI

Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertá Civili e l’Immigrazione

Fondi FEI – Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi Terzi

 

PERSONA DI CONTATTO

Elena Muscarella: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 
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Fin dalla sua nascita, il CRIC ha scelto di restare vincolato al territorio dell'area dello Stretto di Messina ed ha concepito la cooperazione internazionale come cooperazione Sud-Sud, tra il Sud d'Italia e gli altri Sud del Mondo. Una cooperazione tra soggetti sociali delle aree periferiche del mondo dotati di pari dignità ed alla ricerca di un progetto comune di futuro sostenibile. Questa linea di ricerca ed impegno sociale, politico e culturale ha comportato che i progetti sostenuti nel Sud del Mondo derivassero, innanzitutto, da esperienze realizzate nel nostro territorio e quindi servissero ad un arricchimento reciproco.

Queste considerazioni unite alla crescita dell'impegno del CRIC su scala nazionale hanno comportato, negli anni ‘90, la nascita di altri gruppi di riferimento, di altre sedi, di altri impegni nelle città di Messina, Roma e Milano. Sempre di più, infatti, la cooperazione Sud-Sud significa cooperazione tra aree e soggetti periferici. Sempre di più la contraddizione nord/sud attraversa le grandi metropoli occidentali, i centri della ricchezza e del potere globale.

Il Cric ha maturato una notevole esperienza in ambito formativo con iniziative realizzate in numerose città d'Italia e all'estero organizzate da Associazioni ed Enti che si occupano a vario titolo di formazione, informazione, ricerca, educazione, sui temi della Cooperazione allo sviluppo, dell’ intercultura, della cittadinanza, della gestione territoriale e dell’educazione allo sviluppo e che collaborano intensamente con il CRIC.

Negli anni, parallelamente alle attività svolte nei diversi paesi del sud del mondo sono state elaborate proposte formative e percorsi di educazione informale rivolte agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, corsi di formazione specifici e master universitari, campagne di sensibilizzazione e informazione.

Si è trattato di esperienze prevalentemente orientate a fornire all’opinione pubblica, ed in particolare ai giovani, le conoscenze, le competenze tecniche e gli strumenti interpretativi necessari per affrontare con senso critico le tematiche riguardanti i rapporti tra il nostro Paese e il Sud del mondo e per interpretare i fenomeni socio economici e culturali che attraversano e condizionano il nostro territorio e la nostra realtà, sempre più complessa ed articolata.

In molte di queste occasioni le iniziative hanno permesso di avviare percorsi interessanti di confronto con università del Sud e del Nord del mondo

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