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“Sumud” in libera terra. Intervento a sostegno dello sviluppo economico della Cisgiordania meridionale: un’agricoltura sovrana e sostenibile che valorizzi la storia e la memoria del paesaggio per un turismo inclusivo e consapevole
LUOGO DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Territori occupati Palestinesi (oPt), Cisgiordania, Governatorato di Hebron, città di Dura, villaggi di Somara, Al Burj, Beit Mersim, Governorato di Betlemme, villagio di T’quo e cluster di villaggi di Sair
OBIETTIVI: Sviluppare nelle aree target un sistema integrato di assetto e gestione del territorio che
1) valorizzi l’agrobiodiversità e la compatibilità climatica, utilizzando l’approccio di gestione del paesaggio, che estenda l’area coltivabile, produca maggior reddito e riaffermi il diritto alla terra in aree a rischio di confisca.
2) Promuova la valorizzazione socio- economica del patrimonio culturale/paesaggistico dell’area per un turismo inclusivo, sostenibile e accessibile preservando la memoria storica I risultati previsti sono
R1 Gli agricoltori coinvolti applicano le buone pratiche acquisite su una ampliata superficie coltivabile, migliorata nella sua accessibilità e capacità di sfruttamento ecocompatibile , incrementando la produzione agricola e il reddito pro-capite
R.2 Il patrimonio archeologico/paesaggistico presente nell’area è accessibile e valorizzato a fini storico/turistici attraverso pratiche inclusive di accoglienza ed è fonte di reddito per i soggetti coinvolti
Si tratta di fornire ai beneficiari palestinesi che vivono in Area C (una delle aree in cui è stata divisa la Cisgiordania dopo Oslo e dove i contadini subiscono maggiori pressioni dall’esercito oltre ad essere area di espansione degli insediamenti illegali) le strutture e le capacità per un’agricoltura produttiva integrata nell’ambiente che combatta gli effetti dei cambi climatici e abbia accesso al mercato locale diminuendo l’insicurezza alimentare e aumentando la resilienza nelle aree soggette a confisca. Nella pratica si vuole riabilitare terreni in Area C con costruzione di artefatti tradizionali per la raccolta e conservazione dell’acqua (muretti a secco, terrazzamenti, sbarramenti, cisterne etc.), attraverso la reintroduzione di semi locali resistenti alla siccità per l’aumento della produzione, l’innesto di piante da frutto (olivi, mandorli, etc.) per l’aumento del valore aggregato della terra, la formazione sulle buone pratiche agricole, la ristrutturazione di una strada agricola per l’accesso al mercato locale. Tutte le attività saranno sviluppate nel quadro della gestione del paesaggio con connessione al settore del turismo inclusivo sviluppato attraverso l’intervento di restaurazione del patrimonio culturale presente nell’area e da interventi nelle comunità per la strutturazione di una ricettività turistica per persone con disabilità.
BENEFICIARI E BENEFICIARIE I beneficiari diretti sono 26 famiglie residenti nell’area per un totale di 160 persone circa, che beneficeranno dell’intervento di riabilitazione dei terreni e la riabilitazione di 9 cisterne da circa 70 m3 l’una. I beneficiari diretti della strada saranno oltre 100 famiglie. Per ciò che concerne le ristrutturazioni dei siti storici, considerando il nesso con le attività turistiche ed educative e le ricadute economiche ad esso associate, i beneficiari indiretti sono individuati nell’intera popolazione di Al Burj ed Bet Mirsim circa 3000 persone (2896 censite 1429 donne e 1467 uomini). Beneficiaria diretta di queste attività sarà la popolazione residente nell’area archeologica (circa 900 persone) che usufruirà del circuito turistico-educativo strutturato attraverso il progetto finanziato anche dalla AICS
PARTNERS Il CRIC ha come partner locali la ONG palestinese Land Research Center – LRC, che è una ONG costituita a Gerusalemme nel 1986 come parte della Arab Studies Society, nonché il Mosaic Centre, ONG palestinese che si occupa di restauri
DATA INIZIO 10/09/2017
DURATA 12 mesi
STATO DEL PROGETTO In corso
COSTI € 56.090
FINANZIAMENTI E CONTRIBUTI Tavola Valdese fondi OPM (otto per mille)
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