COMUNICATO STAMPA
“Gli attacchi suicidi di Beirut del 12 novembre, che hanno provocato più di 40 morti e oltre 200 feriti, e l’agghiacciante sequenza di assalti che sconvolge Parigi in queste ore, lasciandosi dietro una scia di morti e feriti ancora da contare, sono stati rivendicati dalla stessa matrice che da diverso tempo ha dichiarato guerra al rispetto dei diritti di tutti, alla pace, alla pluralità di pensiero, a chiunque non ne sia affiliato, mussulmano, cristiano, ateo o a qualunque altra religione o credo appartenga.
"Noi condanniamo con forza questa escalation”, afferma Giovanni Lattanzi Presidente del COCIS Coordinamento delle Organizzazioni non governative per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo, “Siamo convinti che il ruolo della comunità internazionale debba essere più centrale e incisivo e che l’Europa tutta debba essere sempre più protagonista.
Le nostre ONG continueranno il lavoro e l’impegno nei territori che ogni giorno sono terreno di conflitti, con obbiettivi comuni: la ricerca della stabilità del tessuto sociale e la ricerca della pace, che è per noi ancora l’obiettivo possibile e il traguardo a cui tendere ogni sforzo. Crediamo che non si debba cedere ai ricatti dei terroristi e nello stesso tempo non dobbiamo farci sovrastare dalla paura.
Adesso – continua Lattanzi - non è il momento di costruire altri muri per bloccare il flusso migratorio per paura di infiltrazioni fondamentaliste: i milioni di rifugiati che raggiungono l’Europa stanno fuggendo da guerre e violenza che condanniamo tutti i giorni, per uscire dalle quali da anni chiediamo che la comunità internazionale intervenga con una strategia di pace. Oggi più che mai è il momento di sentirci tutti, dal nord al sud del Mondo, fratelli accomunati da una lotta per difendere i diritti al rispetto del valore della vita, della dignità umana e alla pluralità di pensiero. Proprio nei momenti più bui, l’umanità è capace degli slanci più nobili.
#PorteOuverte è l’hashtag con il quale gli abitanti di Parigi hanno offerto la loro ospitalità a chiunque fosse in fuga dalla follia terrorista che si riversava per le strade della città. Questo – conclude Lattanzi - spirito deve guidare anche l’accoglienza che mettiamo in pratica ogni giorno nei confronti delle persone in fuga da quella stessa follia omicida, che distrugge le loro case, uccide i loro cari e avvelena le loro vite.